Liljana Qafa – Tre poesie e un articolo per piangere il Teatro Nazionale di Tirana
E’ con grandissimo piacere che, grazie alla sua gentilissima concessione, riporto qui di seguito tre poesie scritte dalla giornalista, professoressa Liljana Qafa. Le prime due sono state scritte all’indomani del 17 maggio 2020 quando, con assoluta brutalità, l’attuale governo albanese e il Municipio di Tirana hanno deciso e attuato la demolizione del complesso architettonico del Teatro Nazionale di Tirana, vero e proprio gioiello del razionalismo italiano che la federazione paneuropea Europa Nostra aveva appena riconosciuto quale primo monumento europeo a rischio. Le prime due poesie – come l’articolo pubblicato da Liljana su Il Grande Salento, in cui vengono riportate le strazianti testimonianze dell’attrice Anila Bisha e del medico Shqipe Saraçi, https://www.ilgrandesalento.it/notizie/news/il-teatro-non-ce-piu – costituiscono un esempio del profondo rapporto sentimentale, culturale, etico, storico che legava e ancora lega i cittadini di Tirana e dell’Albania al loro grande Teatro Nazionale da poco caduto sotto gli orrendi colpi dell’ignoranza e del malgoverno.
La terza poesia, invece, s’intitola La mia città, è stata scritta il 28 maggio e con bellissime, potenti simbologie naturali (che ci ricordano il naturalismo che fu della grandissima poetessa e studiosa albanese Musine Kokalari) richiama la violenza usata contro questa straordinaria, dolcissima città: Tirana. La stessa autrice ha scritto la poesia associandola a un’immagine della Tirana anni Trenta che qui riporto; la stessa Tirana in cui fu costruito quel bel Teatro Nazionale barbaramente ucciso da politici ignoranti, inqualificabili e indegni di essere chiamati albanesi. Queste come altre testimonianze verranno da me riportate in un prossimo saggio pubblicato dalla Sapienza Università di Roma Dipartimento di Architettura di cui presto vi darò notizie.
Grazie di cuore Liljana, le tue poesie sono più forti della barbarie politica che speriamo al più presto venga scacciata fuori dal grande Paese!
Tirana mia
di Liljana Qafa
Oggi, giorno di lutto per Tirana mia
all’alba mentre essa dormiva
la creatura secolare le strappavano dalla culla
il Teatro Nazionale non c’è più!
La storia hanno seppellito,
la dittatura hanno risvegliato,
le sue fondamenta non erano del tutto sradicate,
tanti nuovi rami erano spuntati,
un voto oggi e un voto domani,
tronchi invisibili erano diventati
e oggi, il diciassette maggio
abbiamo vissuto ancora una volta
il duro pugno comunista.
Tirana tristemente assiste alla sua rovina
la sua storia è andata in frantumi
da sola questa battaglia non poteva vincerla!
Che cos’è la cultura?!
di Liljana Qafa
Non vogliamo storia,
non vogliamo letteratura,
non vogliamo cinema,
non vogliamo arte
e che cos’è la cultura?
Vogliamo solo grattacieli
soldi e solamente soldi
questa è la vita
e la tomba, ricordatevi bene
la vogliamo tapezzata
di cartmoneta.
La mia città
di Liljana Qafa
La luce del sole è entrata in camera
il risveglio lentamente ha piantato,
un altro giorno ha riportato.
Fuori era uscito un intero palazzo
dovunque erano sparsi fiori d’estate
la gente come le farfalle
si poggiava su di loro
in cerca d’intesa.
I fiori provarono
a metterli d’accordo
ma era del tutto vacuo,
chi muri vuol alzare fino al cielo
chi le radici nutrire con acqua fresca
gioco di forza si era creato
uno bussava alla porta
e altro alla sua soglia.
Il lupo nero tolse acqua alle radici,
rimosse la luce
sollevò rovina in mezzo alla piazza
il cielo con muri alti vuol perforare
uomo anonimo far sembrare.