Lo scrittore israeliano Etgar Keret:
“Sappiamo già che ci sarà un’altra guerra. Israele non sa riconoscere i suoi errori”
La tensione, i nuovi scontri, i raid aerei e i bombardamenti che si stanno verificando in Medio Oriente erano perfettamente prevedibili e tutto si ripeterà ancora e ancora, finché non arriverà un vero cambiamento nella politica israeliana. A sostenerlo, in un commento a sua firma pubblicato dal Corriere della Sera di oggi, è lo scrittore Etgar Keret, tra i più popolari autori israeliani della nuova generazione, conosciuto in tutto il mondo.
“Anche se nessuno di noi ha gran voglia di capire com’è cominciato questo inferno, in cuor nostro sappiamo tutti come andrà a finire”, scrive Keret. “In risposta alla pioggia di missili letali di Hamas, che ci sta imponendo un doloroso tributo di sangue, abbatteremo altri edifici a Gaza per imporre il tributo anche al nemico e per ripristinare il vacillante meccanismo deterrente, uccideremo altri capi di Hamas che saranno subito sostituiti, e insieme con loro parecchi “non coinvolti”. Il mondo s’indignerà per la morte di civili e bambini palestinesi, noi ribatteremo al mondo che è ipocrita e con noi usa due pesi e due misure, la Corte dell’Aia pretenderà un’indagine, noi pretenderemo che la Corte prima ammetta di essere antisemita e alla fine, quando tutto sarà concluso… ricominceremo tutto di nuovo”.
Lo scrittore cita “le tensioni, i disordini, l’ingovernabilità e il senso di discriminazione presenti” nelle città israeliane di Lod, Giaffa e Gerusalemme Est, dove in questi giorni si è assistito alle rivolte di cittadini arabi israeliani. “Le scene spaventose avvenute in quelle città, assolutamente esecrabili hanno radici profonde e non si possono affrontare solo con i deterrenti e la forza”, scrive Etgar Keret.