MAURO GERACI
L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’APP
storie di fallite modernità
Chiavetta Usb, Roma, 2023, € 10 per rimborso spese e spedizione;
€ 5 se brevi manu, dopo i concerti
Scheda chiavetta usb
Per quanto il sottotitolo di questa mia ultima raccolta di storie e ballate possa far pensare a me come cantastorie retrogrado, antiquato, refrattario alle innovazioni tecnologiche, non è così! Queste storie di fallite modernità non sono colte tra le tendine di un comodo e caminettato rifugio arroccato sulle vette bianche del passato. Sono frutto, al contrario, di osservazioni sofferte che vogliono essere un invito a soffermarsi a riflettere, attivamente e criticamente nel breve spazio di una canzone, sui pregiudizi, sulle mode, sulle ortodossie che ripongono e impongono fiducie incondizionate nel nuovo tecnologico che avanza, in una scienza che s’autoproclama “intelligente”, oggettiva, indiscutibile e quindi autorizzata a dettare dogmi da un altare pensato come più alto e celeste di quello dello stesso Dio. Una scienza che sputa sentenze e protocolli da un piedistallo conoscitivo spacciato per naturale ma che naturale non è, inficiato com’è d’ingegnerie politiche, comunicative, affaristiche che pretenderebbero liquidare, rigettandole nel ridicolo, le ossevazioni dei cosiddetti “utenti”, “pazienti”, “clienti” così ridotti al silenzio quali “non addetti ai lavori”; una giustizia che mentre esalta la sua trasparenza, asetticità e imparzialità assolve e mai altera gli atavici, risorgimentali assetti di poteri segreti, mafie, poltrone e posizioni. Non si tratta di un’aprioristica critica alla cosiddetta “modernità”, per carità di Dio! Bensì di storie fallite di modernità che pretendono di essere migliori del passato, spacciandosi per assolute, ineluttabili, superiori alla musica e alla poesia considerate “arti leggie”, mentre autolegittimano la loro invasività, le ingerenze telematiche, telefoniche, pubblicitarie, capitalistiche, giuridiche in ogni minimo spazio, istante, bisogno, diritto o sogno delle persone. Così i disastri tecnologici; le riproduzioni di guerre e regimi; il coronavirus che, solo oggi, senza essere più tacciati di complottismo, si può dire scappato dai laboratori di Wuhan; la più terrificante pandemia delle app che, con un savoir faire tutt’altro che smart come pretenderebbe, s’intromette in ogni nostra possibilità di desiderio prevenendolo, gestendolo, plasmandolo, incanalandolo, controllando, lei sì a priori, ogni nostra imprevedibile possibilità di pensiero libero, d’azione e reazione, di rivoluzione. Aspetto, questo, che svilupperò in un prossimo emblematico poema: Il Decamerino. Dramma siciliano in dieci giornate poetiche e musicali del cantastorie Mauro Geraci in piccola ripresa del Decamerone di Giovanni Boccaccio ai tempi del covid.
L’insostenibile leggerezza dell’app, che prende umilmente a prestito il titolo del grande romanzo di Milan Kundera per raccogliere ballate da me scritte e cantate negli ultimi anni, diventa così simbolo di un culto che alle modernità finisce per concedere ogni invasività spacciata per innocente. Le storie e ballate qui presentate vogliono invece mostrare come l’autosupposta innocenza e trasparenza della modernità e della tecnica non esista! Lo disse bene, già nel 1990, il grande Jean Baudrillard nel suo straordinario, profetico saggio La trasparence du mal. Queste mie piccole ballate, carissimo ascoltatore, si riferiscono allora a fatti da noi vissuti, a cronache dei nostri tempi, a cose che si dicono o urlano troppo o, soprattutto, a cose che vengono appena sussurrate, che non si dicono o non si possono dire per non turbare la mafia del progresso o, che è lo stesso, La mafia della tradizione le cui strategie denunciai anni or sono in una storia che potrete ascoltare nel video finale di questa chiavetta. La mia voce di cantastorie vuole così turbare, andare controcorrente, contro il presunto vento naturale della storia, un po’ come l’Angelus Novus di Walter Benjamin invitava a fare. Solo per questi motivi L’insostenibile leggerezza dell’app è contro la modernità; solo in quanto tenta di denunciarne riti, miti, mancanze, dialettiche, prese in giro, ortodossie, pensieri unici, nel convincimento che solo con l’amore futuribile per il passato sia possibile mettere capo a un domani più florido di benessere ossia di diversità di vedute.
Nella chiavetta, dopo una breve nota introduttiva, troverete così le parole d’ogni ballata, destinate a chi volesse potenziare l’ascolto con le proprietà critiche e riflessive insite nel testo scritto e nell’attenta lettura. Se, carissimi ascoltatori, con una lacrima o una risata avrò alla fine smosso in voi anche una sola di quelle certezze che, a volte senza volerlo, vi ritrovate addosso, allora la mia felicità sarà immensa e considererò questo mio progetto da cantastorie tutt’altro che fallito come certe storie di oggi. E grazie di cuore,
Mauro Geraci… chi ama a puisia e a paci!
Roma, 12 giugno 2023
Brani
1. Martirio in Re minore per contrabbasso solo (Versi e musica di Mauro Geraci)
2. L’insostenibile leggerezza dell’app (Versi e musica di Mauro Geraci)
3. Smartphone (Versi e musica di Mauro Geraci)
4. La sagra delle sardine (Versi e musica di Simonetta Ceglie e Mauro Geraci)
5. Il sogno di Vincenzo. La tragedia di Casamicciola, 25 novembre 2022 (Versi e musica di Mauro Geraci)
6. Stornelli covid frì (Versi e musica di Mauro Geraci)
7. Fauci di fangu. La tragedia di Scaletta Zanclea e Giampilieri, 1 ottobre 2009 (Versi e musica di Mauro Geraci)
8. Cantamu lu Muzzuni. La festa di Alcara Li Fusi (Versi e musica di Mauro Geraci)
9. A surgiva d’u mari. Per il mio Maestro Luigi M. Lombardi Satriani
scomparso il 30 maggio 2023 (Versi e musica di Mauro Geraci)
10. Asterisc* pover* Crist* (Versi e musica di Mauro Geraci)
11. Filastrocca Denà Denà (Versi e musica di Mauro Geraci)
12. “Muriu me frati pi non fari nenti”. Sugli imputati assolti della trattativa stato-mafia (Versi e musica di Mauro Geraci)
13. S’incorona la Cina (Versi e musica di Mauro Geraci e Franco Trincale)
14. Oratione contra coronavirus (Versi e musica di Mauro Geraci)
15. Pi li morti vaccinati (Versi e musica di Mauro Geraci)
16. La fase 2 (Versi e musica di Mauro Geraci)
17. Non cade il Teatro – Teatri nuk bie (Versi e musica di Mauro Geraci)
18. Teatro, ultimo atto (Versi e musica di Mauro Geraci)
19. Al mattino, a Tirana (Versi e musica di Mauro Geraci)
20. A.M.A che non ama (Versi e musica di Mauro Geraci)
21. La staffetta. Dal covid alla guerra in Ucraina (Versi e musica di Mauro Geraci)
22. Il cinghiale portapace (Versi e musica di Mauro Geraci)
23. Criminali di muntagna. La tragedia della funivia Stresa Mottarone, 23 maggio 2021 (Versi e musica di Mauro Geraci)
24. Ninna nanna all’Italia (Versi e musica di Mauro Geraci)
25. Una specie di giornata al mare (Versi e musica di Mauro Geraci)
26. Appro-Fit-tango (Versi e musica di Mauro Geraci)
27. La mafia della tradizione (Versi e musica di Mauro Geraci; audiovideo)